L’ultimo incontro del progetto MILIMAT si è tenuto a Perugia l’8 ottobre 2024 con la partecipazione di tutti i partner del progetto. Lo scopo dell’incontro è stato quello di analizzare e valutare i risultati raggiunti e verificare la loro aderenza a quanto proposto dal progetto approvato e la qualità dei prodotti realizzati. Tutti i partner hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti e per la qualità dei prodotti. Gli strumenti di formazione includono, i) un rapporto transnazionale e 5 rapporti nazionali sull’integrazione lavorativa dei migranti nel settore agricolo, ii) un manuale di buone pratiche di team multiculturali in agricoltura selezionati nei Paesi partecipanti e iii) un corso per agricoltori, migranti e stakeholders del settore dell’integrazione in agricoltura, composto da tre moduli ciascuno di vari capitoli, sono tutti disponibili online in inglese, la lingua di lavoro, e nelle 5 lingue dei Paesi partecipanti, francese, greco, italiano, spagnolo e tedesco. Brevi video presentano i contenuti in modo conciso e chiaro. Oltre alla piattaforma di formazione, è disponibile online una piattaforma collaborativa per l’incontro tra le esigenze di manodopera delle aziende agricole e la domanda di lavoro dei migranti e dei lavoratori locali, con la partecipazione di associazioni agricole, sindacati, ONG, enti pubblici e privati, uffici di collocamento e centri di accoglienza per migranti a vari livelli.
Nella stessa giornata, presso l’Università per Stranieri di Perugia, si è tenuto il seminario “Migranti: dal viaggio all’integrazione nel settore agricolo e nelle comunità rurali”, inserito nel programma del Perugia Social Festival, con la partecipazione, oltre che dei partner del progetto, di rappresentanti di istituzioni come il Comune di Perugia, e di associazioni impegnate sul tema, agricoltori, migranti e ONG. Il dibattito che si è aperto sul tema dei risultati raggiunti dal progetto ha evidenziato le opportunità rappresentate da strumenti come la piattaforma formativa, al fine di creare sinergie per la creazione di gruppi di lavoro multiculturali nelle aziende agricole, e la piattaforma collaborativa, con l’obiettivo di creare una rete di soggetti coinvolti nello sforzo di integrazione che il lavoro in campagna e la convivenza nelle comunità rurali possono rappresentare. Al termine del seminario è stato proiettato il film “Io Capitano” di Matteo Garrone, che racconta l’irrefrenabile desiderio di due giovani senegalesi di raggiungere l’Europa, la dura realtà delle difficoltà e dei pericoli del viaggio, le storie di morte e di speranza, di brutalità e di solidarietà di questo viaggio.
I risultati del progetto, che si concluderà il 31 ottobre 2024, saranno portati all’attenzione dei soggetti coinvolti come destinatari e del pubblico nell’ambito della mostra “Fa’ la cosa giusta”, che si terrà presso il Centro UmbriaFiere dal 15 al 17 novembre, dedicata alle possibili soluzioni e opportunità nel mondo sociale.
Il progetto MILIMAT dimostra anche in questo di essere diventato un punto di riferimento per le associazioni e le persone che si impegnano nel mondo dell’integrazione sul lavoro e nelle comunità. Come coordinatore del progetto, se penso al percorso che abbiamo fatto, partendo dalla difficoltà di comprendere le realtà dei nostri Paesi europei, nelle loro somiglianze e diversità, e poi seguendo la logica di costruire strumenti formativi che potessero essere utili e utilizzati dai soggetti destinatari, sfruttando le diverse competenze ed esperienze dei partner, credo di sentirmi soddisfatto e motivato ad ampliare le potenzialità dei nostri output progettuali e le relazioni che il progetto ci ha portato a creare e rafforzare con i nostri interlocutori nel mondo reale. I team multiculturali in agricoltura possono diventare un presidio per l’integrazione e l’incontro tra le esigenze dei proprietari delle aziende agricole e la richiesta di lavoro e di integrazione dei migranti. Questo può darci la possibilità di dare risposte ai sogni e ai desideri legittimi di chi vede nell’Europa la meta del proprio viaggio umano.
Massimo Canalicchio
CIA Umbria